giovedì 21 luglio 2011

C'ERA UNA VOLTA LA TAV...

Imponente lo schieramento di guerra messo in campo dall’attuale Governo, con ritorsioni in perfetto stile nazi-fascista contro la popolazione della Val Susa e il suo territorio. Inoltre, denuncia il movimento, centinaia di carabinieri ed agenti di polizia hanno presidiato l’area della Maddalena, impedendo il transito perfino ai vignaioli locali, i quali si sono ritrovati a subire numerosi danni alle piantagioni a causa dell’uso dei gas tossici. Sconcertante  è stata anche l’occupazione da parte  della polizia delle stanze del Museo Archeologico.

 "Ciò ha portato le dimissioni dell’Ass. alla cultura di Chiomonte Cristian Uran, uscito in lacrime dall’ufficio del sindaco e denunciando come la polizia si sia piazzata nelle stanze del museo senza neppure chiedere il permesso “E lassù nei boschi della Maddalena – ha concluso – c’è una devastazione vergognosa. È troppo" [Ansa]

Infatti numerosi sono i reperti archeologici distrutta dall’incuria delle forze dell’ordine, forze che dovrebbero difendere i cittadini e la loro cultura, cosa che ai fatti non è corrisposta al vero.


La premeditata e violenta repressione militare del Governo ha trovato come emblema il lancio di lacrimogeni ad altezza uomo(video) contro i manifestanti, azione criminale, che avrebbe potuto anche causare il morto. Impressionanti le immagini dei video diffusi in rete nei quali si possono sentire spari di lacrimogeni ad un ritmo serratissimo con il chiaro obiettivo di asfissiare quante più persone possibili.


Quest’azione ha provocato, durante gli scontri, il ferimento di un manifestante colpito da un lacrimogeno sparato ad altezza uomo. Ad aggravare il quadro c’è la denuncia da parte dei manifestanti in rete dell’uso del gas CS, un’arma chimica vietata persino in guerra ma che lo stesso stato continua ad utilizzare contro le masse durante le lotte. Si tratta di un gas cancerogeno che, oltre a danneggiare gravemente i polmoni, può nuocere al cuore e al fegato e, se è esposti a lungo, c’è una significativa possibilità di effetti letali a causa del cianuro che viene accumulato nei tessuti umani. Più tardi verranno denunciate cariche anche a gruppi in cui erano presenti bambini e anziani ma anche l’uso di idranti, di proiettili di gomma e il lancio di pietre contro i manifestanti. A conclusione della storica giornata di rivolta della Val di Susa contro l’arroganza del governo si conteranno 5 arrestati e 223 feriti NO TAV. Un giovane di 29 anni, ricoverato in ospedale con fratture al setto nasale e alle braccia e con contusioni in più parti del corpo, denuncia di essere stato torturato e massacrato a colpi di manganello durante una violenta carica delle forze dell’ordine, non solo durante gli scontri ma anche in barella, poco prima di essere trasportato dall’ambulanza. Il giorno dopo sul sito dei NO TAV, compare l’invito a segnalare al pool di avvocati del coordinamento eventuali danni a persone e cose e a testimoniare sui fatti violenti, illeciti e illegali, compresi gli insulti e la minacce pronunciate dagli agenti di polizia”.

Nasce spontanea una domanda. Che la polizia possa oggi essere uno strumento repressivo del potere, usato per spegnere con il sangue ogni forma di protesta?

Tommaso Putignano 

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